lunedì 14 gennaio 2008

INDIANA JONES E L’AREOPLANINO MALEDETTO

29 Dec 09:00
Aereoporto Grenada


Ieri pomeriggio ho girato il porto per cercare di capire come funzionava il traghettino che avrebbe dovuto portarci a Union Island.
Cosa facciamo normalmente in Europa? Andiamo su internet o chiamiamo l’agenzia. Non qui.
Qui ti devi recare di persona al moletto dove sono accalcate tutti i passeggeri che aspettano di imbarcarsi (per lo piu’ gente del luogo) ed attendere l’arrivo del traghetto per poi parlare al volo col capitano o qualcuno dell’equipaggio e chiedere le varie informazioni: quanto costa il biglietto? Quanto dura il tragitto? Ma domani siamo sicuri che parte?
A che ora non l’ho chiesto, tanto sono stato ad aspettarlo un’ora abbondante oltre il momento in cui si supponeva avrebbe dovuto gia’ finire di caricare tutti ed esser ripartito, e la gente che aspettava con me mi ha confermato che spesso arriva a caricarli in ritardo, e parte ancora dopo.
Niente da fare, non possiamo tentare la sorte dato che dobbiamo essere a Union prima di mezzogiorno per prendere in consegna la barca. Faccio allora un altro giro e chiedo ad una nave cargo se sarebbe disposta a prenderci a bordo: la cifra e’ ragionevole e la partenza all’ora giusta, ma i cargo sono lenti e saremmo arrivati al pelo a Carriacou da dove poi avremmo dovuto noleggiare un “taxi boat” per Union.. I taxi boat sono delle simpatiche lance in legno che gli autoctoni dipingono con colori sgargianti e forniscono di un motore per scarrozzare i passeggeri da una spiaggia all’altra, o addirittura da un’isola all’altra.

Se non avessimo avuto fretta di raggiungere Union sarebbe stato bello provare tutti questi mezzi tipicamente caraibici, ma il tempo stringe ed abbiamo optato dunque per la via aerea.
Esattamente come prendere un “taxi” qui non ha nulla a che fare con cio’ che ci aspetta dalle nostre parti, anche prendere un aereo e’ una faccenda del tutto particolare.


Un aereoplanino tipo chessna ci accoglie con le sue pale rotanti nel piazzale sul retro della dogana: all’interno cinture di sicurezza tipo auto, ed i posti di comando proprio davanti al nostro naso completano l’atmosfera stile indiana jones…
Sorvolare a qualche manciata di centinaia di metri sopra le spiagge bianche e le isole da sogno e’ stato abbastanza stupendo da caricarci di buon umore e pazienza a sufficienza per sopportare l’odioso questurino che ci aspettava alla dogana.

Uno squallido piccolo burocrate, con le spallucce dei gradi ancora incelofanate, ci ha tenuti imprigionati all’ufficio immigrazione, tempestandoci di domande idiote per un paio d’ore. Alla fine ha preteso che il comandante smontante della nostra barca venisse li’ a confermare le dichiarazioni per lasciarci finalmente andare, dopo aver versato ovviamente la tassa di soggiorno.

Comunque la bellezza dell’isola e qualche birra hanno velocemente preso il sopravvento sulle noiose diatribe e cosi’ ci siamo dedicati alla cambusa e agli altri preparativi della barca.
“Ali di Gabi”, un OVNI 43 sara’ il nostro tappeto volante attraverso le magiche isole caraibiche: domani lasceremo Union alla volta di Petit s Vincent per poi passare il capodanno alle Tobago Cays, atolli paradisiaci nel bel mezzo di reef fantastici..


1 commento:

franco carlo ha detto...

Beh sembra che tutto il mondo è paese!Che forse da noi và molto meglio?Non sò se hai saputo di un nostro eurostar Che ha fatto 20 dico 20 ore di ritardo per venire dalla Sicilia a Roma,tralaltro con il riscaldamento spento!!!Tutto sommato sembra di stare in Italia!Hai mai provato a chiedere informazioni ai nostri uffici di trenitalia? Lì ai Caraibi almeno c'è una natura splendida che ti consola di tutti i disagi.
Stupendo sorvolare le isole con quel piccolo aereo.E' un emozione che ho provato anch'io molti anni fà.Quanto ai taxi-boat vanno molto di moda a Ischia e a Procida.A proposito non dare del napoletano agli abitanti di queste due isole ,altrimenti si offendono!.
Comunque,complimenti per le belle ed illustrative foto e per il tuo stile narrativo.Hai la capacità di
farci vivere l'ambiente in cui ti trovi e di farci respirare l'aria di quel mondo incantato(vizi e virtù comprese.
Quanto a burocrazia e questurini
ti racconto un episodio di 30 anni fà.Tornando da Siviglia dove avevo acquistato un bellissimo coltello damascato che naturalmente consegnai al comandante dell'aereo,
arrivato in dogana un questurino della stessa risma mi porto di forza dal brigadiere dicendogli"comandà questu signori tiene nu cultello a serramanico!"
al che quello rispose "Totò quillo mica è nu picciotto come a tia!"
Come vedi dove vai vai,i questurini li trovi dovunque!