lunedì 14 gennaio 2008

27 Dec 07 09:50 utc -4
Grenada, S. George




Nelle stradine limítrofe alla Bus Station di S. George la gente locale brulica da un bar all’altro, passando per negozi, mercatini, posti all’ombra e chioschi di bevande e frutta. La stazione dei bus è un grande formicare al coperto: sotto la bassa struttura in cemento i camioncini in attesa di clienti si accalcano e gli autista godono dell’ombra. Molti partiranno anche vuoti tanto qui la gente la si raccatta per strada e la tariffa è fissa: si pongono 2 dollari caraibici e due pezzi da venticinque nel palmo giallastro del guidatore – o spesso del suo amico che lo accompagna, e che decide le disposizioni ed i posti a bordo – e si entra rannicchiati cercando il posto piu’ confortevole. Nel furgoncito (sono quasi tutti toyota o volkswagen van) ci si stringe in 12, 13, a volte fino a 20, spalla contro spalla: i locali spesso portano effetti personali e mercanzie in sacchetti di plastica nera (li stessi del marcato) ed il tempo in genere lo si passa a chiacchierare. Ogni tanto il guidatore ferma la corsa veloce e sgangherata per le strade collinose ed accosta sul ciglio della strada, dove qualcuno che aspettava sbircia dentro se c’e’ un posto libero, o se lo si puo’ creare. Se proprio il bus e’ pieno, o se il viaggiatore non trova posto nemmeno sulla testa per i suoi sacchi e sacchetti poco male, in pochi minuti passera’ un altro furgoncino: qui girano praticamente a ciclo continuo!
L’interno dei bus e’ piu’ o meno sgangherato a seconda dell’eta’ della vettura, pero’ i piu’ nuovi sono i meno belli, perche’ a dispetto dell’aria condizionata dentro sono piattamente normali, mentre i piu’ sgarrupati vengono addobbati con tappezzerie e decorati con scritte e disegni di ogni tipo.
“Never say never”, “magic is better”, “free is your life”, “sail fast and work less”; poi schizzi colorati con le effigi di bob marley o qualche militante locale negli anni delle rivolte contro gli invasori di turno, o piu’ idilliache spiagge e campagne, rallegrano l’interno un po’ angusto della vettura.

12:57 utc -4
Concord Falls



Dopo una mattinata fra bus e lunghe camminate in salita abbiamo raggiunto le cascate. La compagnia e’ composta da Marco, Viola, Danilo, Susy, Isotta ed io. Siamo tutti nella stessa guesthouse e staremo qui a grenada per un paio di giorni, poi andremo a Union Island per prendere “Ali di Gabi” la barca che dovremo portare in Martinica per il 10 di gennaio.

Le cascate sono curiose: quando ci si appressa da un lato si viene risucchiati decisamente per esser centrifugati sotto quella grande doccia naturale e poi esser risputati dall’altro lato.
Abbiamo fatto tutti il bagno, tranne Susi.
Susi e’ una ragazza molto bella, e non manca di attirare le attenzioni dei locali ogni volta che camminiamo per la strada, pero’ e’ abbastanza insicura.
Durante tutta la discesa in paese abbiamo parlato a lungo dei viaggi, dei progetti, dei sogni.

Tutti i ragazzi e le ragazze che ho conosciuto finora hanno la curiosita’ e l’intraprendenza per girare il mondo, ma ben pochi lo fanno con uno scopo preciso.. di fatto l’unica ragione comune e valida e’ il piacere dell’avventura, di vedere e camminare in posti remoti e diversi, il semplice godere di incontri estemporanei, di amicizie temporanee e casuali ma non per questo inferiori a quelle che rinviamo a lunghe date. In fondo dove arriveremo non ci interessa adesso, ora siamo troppo impegnati a goderci il cammino.

1 commento:

franco carlo ha detto...

Sì sì,godetevi il cammino!Ne vale proprio la pena!Sì" sail fast and work less!"Mica male!Quanto ai bus sgangherati e stracolmi di grappoli umani mi ricordano i bus di Rawalpindi anche loro multicolori e con esseri umani e fagotti appollaiati anche sulla cabina del conducente.Molto più pittoreschi dei nostri bus urbani graffitati,dove ti rubano il portofaoglio quando và tutto bene.
Certamente l'avventura,il conoscere
nuovi lidi e nuova gente,le amicizie occasionali sono cose entusiasmanti ma avere uno scopo preciso come quello di affinare coscientemente le nostre capacità
intuitive affrontando con un "sentire" cosmicizzato e dilatato al di fuori noi stessi, situazioni anche difficili,esperienze nuove, contatti umani,effettivamente ci rende più maturi e comprensivi.
E poi dietro il velo di una scrosciante cascata,di una lussureggiante vegetazione,di un fiore dai colori sgargianti,si nasconde il misterioso abbraccio
di Madre Natura che ci avvolge e coinvolge.