giovedì 31 gennaio 2008

HITCH TO THE BEACH (and rolling into the street.... occasionally)

Antigua, da qualche parte sull'isola.
rolling

Sono a terra dolorante, nel bel mezzo della strada. L'asfalto scotta sotto la schiena e sto abbracciando una tavola da surf.
Qualche ora fa eravamo dall'altra parte dell'isola con la ferma intenzione di essere a Jolly Harbour prima del pomeriggio. Podhric vuole trovarsi qualche lavoretto, ed io devo trovare un passaggio per St. Martin.
Ben presto abbiamo scoperto che stare ad aspettare l'autobus alla fermata e' tempo sprecato: basta alzare il pollice che in men che non si dica qualcuno si fermera' per darci uno strappo; quantomeno un po' piu' vicino alla nostra destinazione. Cosi' abbiamo girato per giorni l'isola, sul retro di pickup vecchi e nuovi, stipati in camionette da trasporto o sul tetto di camion e trattori.
I pickup sono quelli che preferisco: ci si sdraia comodamente sul retro e si lascia che il paesaggio ci scorra davanti agli occhi come il rullo di un film.

hitch to the beach

Per raggiungere la spiaggia abbiamo cambiato 5 macchine, per tornare 7 (considerato che abbiamo deviato a Shirley Heights per l'aperitivo).
Contrariamente a quello che si possa pensare uno spostamento che richiede di essere caricati da piu' macchine e' molto meglio di un passaggio diretto: chi ci ha caricato una volta lo fara' ancora e piu' veniamo caricati, piu' possibilita' avremo in futuro di essere caricati.
Ma facendo autostop non si incrementano solo le proprie possibilita' di girare l'isola, bensi' anche quelle di lasciarla, magari a bordo di un bel veliero: infatti la sera al bar si ricambiera' il passaggio offrendo una birra, e sara' questione di minuti prima che qualcuno (che ci ha visti, ma non ha potuto o voluto fermarsi) ci dia di gomito e ci chieda se - alla fine - ce l'abbiamo fatta, allungando al contempo una birra di felicitazioni.

A livello tecnico si trattera si trattera di assumere l'aspetto conforme allo stile della macchina da cui vogliamo essere caricati (si', si puo' - ed e' anche facile - scegliere da chi essere caricati).
Cosi' occhiali da sole, camicia aperta o torso nudo, e birra in mano faranno fermare le ragazze dirette alla festa in spiaggia, ma se vogliamo avere qualche possibilita' di avere un passaggio dalla famigliola diretta in citta' sara' meglio abbottonarsi, darsi un contegno e far sparire la birra.
Scegliete un posto lontano dalle fermate degli autobus (ma cos'e', sti barboni non vogliono manco pagare 2 lire per il bus?) e con uno slargo in prossimita' che faciliti l'accosto. Se e' buio, mettetevi sotto la luce: nessuno prende a bordo un'ombra appostata sulla strada. Di notte in effetti la faccenda potrebbe farsi piu' difficile: meglio dunque entrare in un bar e chiedere direttamente un passaggio, mal che vada lo troverete per la prossima festa e non per casa (poco male, all'alba e' piu' facile fare autostop).

Ma che cosa ci faccio per terra, in mezzo alla strada, dolorante, e con una tavola da surf in braccio?
Sto tenendo la lezione numero 2 sull'autostop, con esempio esplicativo.
Una volta saliti sul retro di un pickup, flettere prontamente le ginocchia e sedersi saldamente al centro, aggrappandosi al contempo a qualcosa. Non sia mai che indugiaste un attimo, e chi vi ha caricato sia un surfista dall'accelerazione facile...

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