mercoledì 6 febbraio 2008

QUELLA LOGICA DI CALZE NERE

Piccolo divertismont fenomenologico,
la Puttana e la Santa.

Si trattera' ora una delle figure piu' immortali del genere umano: la Puttana e la Santa.
La P&S e' una persona unica, tuttavia formata da 2 facce che ne costituiscono l'essenza: una di queste - la santa - le e' cucita addosso dal soggetto che la osserva, e fa parte della figura solo nel mondo fenomenico dei desiderata del genere maschio, all'interno della specie Homo Sapiens.
La P&S, sebbene talvolta abbia coscienza della duplicita' della sua figura all'interno della sfera dei fenomeni che forma il mondo dell'esperienza quotidiana dell'uomo che la osserva, non ha - in se' - i caratteri di Santa. La sua peculiarita' e' anzi di sfuggire quel tipo, creando una tensione tra i suoi caratteri propri - quelli di Puttana invero - e l'immagine di santa che l'uomo pretenderebbe di scovare e ricavare dalla scorza di puttana; all'occorrenza di inspirare.
Ogni uomo e' attratto da tale figura, ed ella e' invero la piu' sublime di tutte le donne. Che cosa la rende cosi' golosa? E' perche' ella e' la incarnazione terrena del frutto proibito, dolce prodotto dell'albero del Bene e del Male.

La si ammira ballare selvaggia e spudorata, scandalosa e magnifica, in mezzo alla folla. La si desidera ed infine la si ha, perche' ella si concede ogni volta che la primavera insistente schiude il polline dell'amore.
Ma ecco che la sua essenza bipolare inizia a confondere la mente dell'uomo, ed a giocare la sua partita senza regole. Ecco che l'uomo - stolto ed atavicamente ingenuo - pensa di poter convertire la Puttana in Santa, e tenere la sua parte peccaminosa solo per l'intimita' del letto, e per gli sguardi gelosi degli altri uomini.
Ma ovviamente la P&S non puo' esaurirsi in una delle due polarita', e cio' non accadra' mai.

Nel suo ventre si accende l'amore, per lo cui caldo, cosi' germina il fiore del piacere e dell'estasi dell'uomo. Un'estasi che e' fontana vivace ed esplode in schizzi di speranza, di un desiderio che vuole volar senz'ali fintanto che s'illude. E' illuso perche' la P&S non si attarda in civettuose attese di essere presa, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre.
La P&S e' dunque un piacere fugace, che non si deve tentare di rincorrere o fermare. E' la passione che rimane impressa alla mente dopo il sogno, quando tutta la visione e' cessata, ma ancora nel cuore stilla il dolce che nacque da essa.
Come la neve al sole, come le foglie lievi disperdevano al vento la sentenza di sibilla, cosi' l'uomo sente fuggire via la P&S, e quel momento sara' da allora maggior materia per la memoria che venticinque secoli alla impresa che fece ammirare a Nettuno l'ombra d'Argo.

"Perché io sono la prima e l'ultima
Io sono la venerata e la disprezzata
Io sono la prostituta e la santa
Io sono la sposa e la vergine
Io sono la mamma e la figlia
Io sono le braccia di mia madre
Io sono la sterile eppure sono numerosi i miei figli
Io sono la donna sposata e la
sono colei che dà la luce e colei che non ha mai procreato
Io sono la consolazione dei dolori del parto
Io sono la sposa e lo sposo
E fu il mio uomo che mi creò
Io sono la madre di mio padre
Io sono la sorella di mio marito
Ed egli è il mio figliolo respinto
Rispettatemi sempre Perché io sono la scandalosa e la magnifica."


Inno a Iside
Nag Hammadi,
III o IV secolo a.C.

6 commenti:

franco carlo ha detto...

Perbacco quì stiamo sfiorando i più alti misteri dell'Universo espressi in forma simbolica!Hathor-Sekhmet
Shakti-Kali,Iside-Sofia,Pasife
-Beatrice,o come tu la chiami,P&S.
A prescindere dalla manifestazione
terrena di questa figura trascendente
che incarnandosi,normalmente si altera,perdendo "la coscienza di Se Stessa"e della duplicità della sua natura,essendo irretita dalla molteplicità fenomenica,come
giustamente accenni
in definitiva,nella donna, si allude proprio al Principio della Conoscenza,Utero Cosmico da cui scaturiscono le Forme (il simbolico Albero del Bene e del Male o albero della conoscenza)Principio che però è il germe
della libertà.La Coscienza,libera di scegliere,di conoscere e di agire nell"Alterità fenomenica"
da lei stessa generata
senza perdere,o meno se stessa.
In effetti la donna,più dell'uomo, è il simbolo tangibile,incarnato,della conoscenza ma,anche della potenza generatrice e sostenitrice.
Tutto ciò che descrivi è vero solo se visto da occhi irretiti dalla
alterità delle forme, nel banale
vivere quotidiano,il tutto condito
però, con un pò di pessimismo.
Saliamo di qualche gradino nella conoscenza e abbiamo:
Hammadi che esordisce,riferendosi al Principio metafisico di cui la donna è simbolo:


"Io sono la prima e l'ultima"
.............................
Io sono sterile eppure sono numerosi i miei figli...
.....................
io sono la Madre di mio Padre"...
Evidentemente si riferisce alla
Coscienza, generatrice di idee, nel centro della quale nasce l'IO

e poi abbiamo,sei secoli dopo, Dante,illuminato dalla luce Beatrice che egualmente dice:

"Vergine Madre
figlia del tuo Figlio
umile ed alta creatura...ecc

Ecco L'eterno connubio dell'IO e della sua Potenza generatrice
da cui nasce "l'Amor che muove il sole e l'altre stelle"
L'Androgino Primordiale"

Ma questa è alta metafisica.

Giustamente come intuisci,tutto il problema consiste da quale grado di coscienza si guardano le cose,poichè in realtà l'Homo è ancora molto poco Sapiens e tende
a ridurre tutta la sua conoscenza "sub specie materialitatis" anche se vagheggia di scoprire la santità
nella donna che inconsciamente continua a considerarla scopo dei suoi desideri.

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu