venerdì 28 novembre 2008

Cattura, sgozza, scuoia, sventra, impala e mangia... QUATTRO SALTI ALLO SPIEDO IN VAVA'U

18 Ottobre 2008, nostro banchetto

Il piatto speciale dei giorni di festa alle tonga è il maiale arrosto. Dopo averne assaggiati diversi durante svariate feste folkloristiche abbiamo deciso di provare a cimentarci in prima persona nella preparazione di un banchetto in stile locale.
La materia prima ce l’ha procurata Nito, che si è pure occupato di uccidere il maialino, mentre al resto della preparazione abbiamo partecipato un po’ tutti.

Per prima cosa, armati di machete, abbiamo provveduto all’approvigionamento della legna per il fuoco, di per sè un lavoro che alla mano inesperta risulta ben più ostico di quello che si può pensare.



Poi è stato il momento dello scuoiamento: per riuscire a “depilare” per bene il maiale bisogna prima bagnarlo con acqua bollente, e poi grattarlo con un coltello come si fa con i pesci per squamarli.

Una volta eliminata tutta la peluria bisogna passare ad un vero e proprio atto di chirurgia: facendo attenzione a non andare troppo in profondità tagliando l’intestino, bisogna incidere la pancia del maiale in modo da poter estrarre tutti gli organi. Una volta sventrato si può passare all’impalamento: bisogna cioè cercare di passare da capo a piedi il maiale con un ramo robusto precedentemente tagliato e raffinato.


Ovviamente più il maiale è piccolo e più la faccenda sarà complicata, in ogni caso è meglio asportare del tutto l’ano ed incidere I tendini della mandibola ed eventualmente la trachea, per facilitare il passaggio dello spiedo.

Una volta sbrigato anche quest ultimo lavoraccio non resta che accendere il fuoco in una buca ben scavata e passare alla lenta e paziente cottura.

Infatti per evitare che il porco sia bruciato fuori e bollito dentro bisognerà rosolarlo con cura girando in continuazione lo spiedo per almeno tre o quattro ore, ovvero


il tempo necessario affinchè il grasso si sciolga e coli attraverso la pelle, permettendo al calore di arrivare alla carne e cuocerla a dovere.


Una volta arrostito, asportare lo spiedo dal maiale e passare al taglio: le quattro cosce, le spalle e le natiche forniranno i pezzi piu' ambiti, ma anche il costato sara' succulento da spolpare. La testa poi, una vera sorpresa per i novizi, ed uno scrigno di carni succulente per l'intenditore.
Non servira' ne' sale ne' altro condimento, disporre le portate su un vassoio di foglie di palma intrecciate, ed ornare di patate arrosto quanto basta.
Bon apetit!

7 commenti:

franco carlo ha detto...

Bene! dopo questa esercitazione sul maiale sei pronto per andare in un "cuili" sardo e preparare "su pruceddu"
La tecnica è la stessa.Naturalmente mancano le foglie di palma ma in Sardegna troverai i vassoi di sughero"Zippas"
.e delle ottime "leppe"di Pattada per tagliarlo.il tutto annaffiato da "su binu"cioè un favoloso Cannonau e per
finire dell'ottimo "casu" Caprino stagionato!Infatti dicono "pruceddu e casu e su binu a rasu!"però la lingua sarda
è ..più difficile di quella Tonghese!!!

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Silvia Zanardi ha detto...

Egregio Dott. Ferrario,

capita nella vita il giorno in cui si pensa di andare a vedere cosa fanno ora amici/persone o anche solo volti noti nel tempo della fanciullezza perduta,tradotto:andiamo a vedere che fine ha fatto, il cocco della Colombo, il Ferrario della situazione che mi "intimoriva" con la sua presenza intellettuale quando parlava in classe e io ero piccola, nonchè il ricciol d'oro " figlio della Gatta",che faceva l'assistente alla Perego e Pozzi;) .Quando alle medie inziavo una delle mie attività preferite: il teatro,nel teatro della vita,che come lei sa è un grande teatro dei drammi e delle burle,e in effetti è una burla il fatto che io una decina di anni dopo,trovi questa marea colta scritta da lei,e dopo una notte insonne di incubi di cosce di pork alla brace,con certe immagini e frasi da lei postate in testa,decida di commentarle.

Il suo blog è interessante,lei ha un'ottima dialettica,certificata a quanto pare dallo stimato Massimo Cacciari in persona. La sua Milano come il mondo prima e dopo Berlusconi vivono in un eterno momomento di crisi,e guerra armata di bombe o di bombe di parole, di alleanze visibili o sotterfugi. I politici non sono altro che il riflesso/specchio del popolo, sicuramente lei avrà da obbiettare su questo punto, ma quantomeno pensi al fatto che di Ghandi ce n'e stato uno .Nel mondo Occidentale, di pacifisti,che rispettino i diritti dell'essere vivente in quanto tale, a questo livello non ne abbiamo,e non so se ne avremo mai. Forse c'è qualche politico con un minimo di puro idealismo, esisterà lo spero, ma se così fosse non credo necessiterebbe di uno stipendio superiore ai tremilaeuro (quota citata da lei nel blog e che un cittadino medio difficilmente raggiunge,percepirne 1.500 al giorno d'oggi è già tanto) per esprimere tali diritti,mossa dalla sua più sincera bontà di cambiare il mondo. E lei,il mondo lo ha girato,lo ha raccontato, talvolta facendo riferimenti colti a ciò che ha constatato nella Letteratura ,che in fondo narra della vita con un'accezione poetica, altre al suo personale modo di pensare,altre ancora avvalendosi anche lei dalla singolare capacità poetica. Facendo del suo Blog un moderno diario di bordo virtuale,nel quale leggere esperienze altrui di viaggio,volentieri ,e certamente dilettandosi in linguaggio "easy" ma sofisticato al contempo. Si percepisce la passione della conoscenza in senso lato. Ma non si percepisce la compassione,verso l'animale. Ho trovato molto dissonante leggere una riga prima a tratti narrativi poetici riguardanti i cieli stellati e qualche riga dopo" sgozza,scava metti alla brace" con fotografia annessa di maiali ,anche cuccioli scannati. E con tanto di spiegazione tecnica(come se si stesse parlando non di corpi scannati) circa allo sbudellamento e il mettere il tutto su tronchi specifici. E' stato come essere al museo d'arte e ad un certo punto vedere due persone che con non chanlance mozzano la testa ad una magnifica Venere Greca.

silvia zanardi ha detto...

Credo che si capisca,quello che ho provato in quel momento...come se il mio cervello affascinato da parole tanto soavi che esprimevano concetti interessanti alle volte poetici,facendo anche riferimenti a illustri personaggi, fosse stato inforcato da una improvvisa visione confusa e brutale dell'autore del blog. E a questo punto nasce la mia " incolta " dissertazione filosfica sugli esseri viventi: come può una mente umana capace di dolcezza e poesia essere anche brutale? come può una persona scrivere di cieli stellati e con le stesse mani squoiare una bestiola ingenua, innocente,certamente non con le stesse capacità cognitive degli esseri umani ma pur sempre con dei sentimenti?. Ci pensi. Non la sto invitando a "covertirsi" alla dieta del Prof. Veronesi,sono solamente rimasta basita,inorridita,straziata dal vedere un immagine meravigliosa di un paesaggio con tanto di commento ben scritto, e successivamente un modo "rozzo di scrivere" sgozza trita cuoci una sorta di ossimoro nella mia testa. Nelle sue pagine ,a tratti, ho letto quel famoso disprezzo dell'uomo verso gli altri esseri viventi,conseguenza inevitabile del suo sentirsi superiore e quindi in diritto di usare gli altri esseri "meno evoluti di lui" come schiavi, a suo uso e consumo e come appunto carne da macello. Lo so l'uomo l'ha fatto anche al suo stesso genere,e cosa inquietante di nuovo,alcuni di essi disponevano di cultura,avevano dei sentimenti verso certi altri, avevano letto Foscolo, e quelle stessi menti e quelle stesse mani programmavano genocidi, e strappavano ingiustamente la vita ad innocenti.

Adirittura gli esseri umani attuali che a differenza di quelli primitivi,possono fabbricare tessuti sintetici in microfibra più caldi e sottili delle pellicce,nutrirsi con vegetali biologici anti.cancerogeni(non lo dico io ma Veronesi e altri scienziati) ulitizzare energie alternative e non tossiche per i loro mezzi,continuano a distruggere. A distruggere foreste,animali,ambiente nonchè l'ecosistema. A fare abuso delle risorse e sprecarle, e facendola pagare ai paesi meno ricchi,i quali si potrebbero sfamare con tutti gli sprechi dell'Occidente. Adirittura l'uomo "evoluto" dalla caccia è passato a creare un vero sistema di riproduzione e carneficina delle sue non neccessarie bestie da carne. Ci si commuove per un urlo di assissino impiccato (mi commuovo anche io vedere la sofferenza è sempre un'esperienza terribile)ma non di un maialino nato per soddisfare il palato e i capricci degli uomini. Buoni? . Guardi io penso che uccidere o assistere tranquilli non è mai da buoni, la natura umana non è buona, è sbagliata è difettosa. Tuttavia esiste anche della bontà insita in essa,è indubbio.

silvia zanardi ha detto...

Credo che per la legge egoista e di natura "mors tua vita mea" in circostanze estreme l'uccidere altri esseri viventi sia l'unica alternativa al suicidio,ma credo che ucciderli solo per variare l'alimentazione o dar soddisfazione al palato sia crudele. Mani che amano non possono essere mani che uccidono,e quand'anche sia difesa personale,il dramma dell'uomo gentile che ha dovuto uccidere è tragico. Che dirle,queste non sono altro che sensazioni e riflessioni personali,suscitatemi dal suo "diario di bordo". Il leone più feroce non ammazza mai per palato,ma solo per necessità,il predatore più feroce al mondo se si trova ad accudire un cucciolo di uomo(come spesso è successo) è capace di amarlo anche quando egli cresce. L'uomo invece, quello capace di scrivere testi bellissimi è capace di crescere mangiando la carne di animali sgozzati(ripeto senza un motivo) o facendo la sua fortuna sull'allevamento. Nei libri dei geografia studiavo nel tal regione una delle attività principali è l'allevamento. Ma cosa vuol dire allevamento? animali allevati ad essere uccisi e squoiati. Poi si dice che le fattorie puzzano,perchè se un essere umano fosse costretto a vivere e morire in tali condizioni puzzerebbe il triplo,sappiamo bene che il pelo di una mucca e di un maiale che non vivono attaccati gli agli altri in condizioni pessime,non puzzano,mentre gli umani nel giro di dodici ore in cui non si lavano,sono come un cassonetto della spazzatura,che gli animali fra l'altro non producono.Lei ha anche vissuto l'esperienza di stare con la fogna rotta,su una barca,devo proprio usare le parole grezze?.

Conoscerà sicuramenre la citazione "dai diamanti non nasce niente,dal letame nascono i fior". L'altra sempre di Andrè tratta da un live "appena ci si sposta di latitudine i valori cambiano".

Perciò lei mi chiederà dove voglio arrivare,be... quello che penso in seguito non solo ai suoi viaggi,culturali e fisici,metafisici ecc ma anche ai miei in tutti i sensi, è che....L'unica cosa per cui val la pena rischiare è il proprio reale e spietato pensiero che lei ha diviso col mondo e io ora condivido con lei. Magari mi risponderà in modo forbitissimo,interessantissimo,logico. Ma non credo proprio che io un giorno io sgozzerò maiali e userò anche solo questo termine come lo ha usato lei per raccontare qualcosa(al massimo per denunciare) e che lei li rispetterà .Inoltre a meno che non si documenti scienticamente non sarà a conoscenza della verità malcelata dal linguaggio comune: che sono intelligenti (umano a volte-scimmia-maiale-delfino-cane/gatto) che non sono sporchi (vuole la dimostrazione ?ce l'ho più a portata di documentazione di quanto lei non si aspetti) e che un giorno gli umani meriterebbero di fare la stessa fine. Magari per mezzo di una nuova intelligenza superiore anche più del magno genio umano. Li chiami Matrix,Alieni, Marziani o Plutonici, come vuole....E lo meriterebbero(sia chiaro non mi sto togliendo l'umanità di dosso lo sono anche io,quindi non mi escludo dal mio discorso) non per l'inferiorità ma per la loro crudeltà e meschineria verso le altre forme viventi e verso anche loro stessi(si pensi al razzismo).

Vede...di fronte alla curdeltà,non esistono figure retoriche e poesie,non esiste cultura,non esiste l'essere andati un anno in Africa a fare volontariato,quando la propria carne nella quale si vive si è formata sulla morte altrui. Morte a cui tutti vogliamo sfuggire,e a cui tutti siamo condannati.

Cordialmente

Silvia Zanardi